|Drôle de guerre|

18Set09

Ovvero la guerra finta.

E’ difficile immaginarsi un paese dove l’opinione pubblica venga tenuta continuamente sotto pressione e in stato di psicosi collettiva come l’Italia. Dove tutti sembrano indignarsi, ribellarsi, rifiutarsi, incazzarsi per qualsiasi cosa, ma dove niente cambia e tutto rimane com’è.
Sarebbe ora, dopo cinque anni dalla nostra entrata in guerra, di schiarirci un po’ le idee.

1- Innanzitutto questa è una Guerra, non una gita scolastica, quindi chiamiamola con il suo nome.
2- Nessuna guerra è giusta. Forse invadere l’Afghanistan è stato un errore, ma lasciarlo in mano ai talebani sarebbe stato meglio? E’ meglio disinteressarsi dei popoli e lasciarli in balia dei loro oppressori? L’Afghanistan talebano non era certo il paese del bengodi…
3- I soldati non sono robot: questo significa che ogni guerra esercita una pressione psicologia fortissima su queste persone, ed è naturale (non giusto, nè accettabile) che essi possano compiere azioni terribili e vergognose. La guerra divertente è solo quella dei videogiochi.
4- Andarsene è la soluzione? Cosa dovrà sopportare il popolo afghano con il ritorno dei talebani e l’arrivo di altre forze affini dall’Iraq e dall’Iran? Vogliamo veramente abbandonare questa gente in questo modo?
5- Una volta lasciati Iraq e Afghanistan, tutto sarà finalmente al suo posto? Potremo tornare ignari e felici nelle nostre piccole e confortevoli case, a guardare la gente morire ma solo in televisione, in attesa che qualche altra torre crolli?

E’ facile, troppo facile nascondersi dietro un pacifismo totale, troppo facile e troppo stupido.
Soprattutto quando dobbiamo affrontare gente che vuole sfruttare questo nostro pacifismo, questa nostra tolleranza per poterci eliminare.

E comunque sono felice di essermene andato da un paese dove tutti non aspettano altro che cadaveri ancora caldi per poter ricominciare a scannarsi….



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